venerdì 27 febbraio 2015

Presentato il primo report italiano dedicato ai Mini-bond


Come risposta a un periodo di difficoltà generato dalla crisi finanziaria e dal credit crunch, il settore dedicato ai mini-bond ha registrato nel 2013 e nel 2014 uno sviluppo costante. Il Minibond rappresenta un’opportunità d’investimento e finanziamento in consistente sviluppo all'interno del mercato nazionale.  

Nella giornata di mercoledì 24 febbraio, il Politecnico di Milano ha presentato il primo report italiano sui Mini-bond. L’Osservatorio descrive e analizza nel dettaglio tutti gli aspetti inerenti al processo, tutte le emissioni svolte e le prospettive future.  Presentato da Giancarlo Giudici, Direttore scientifico Osservatorio Mini-Bond, il report ha svolto l’analisi sui titoli di debito, obbligazioni e cambiali finanziarie con scadenza a 36 mesi, emessi da istituti e società quotate o non quotate in Borsa, in virtù dei recenti sviluppi innovativi introdotti dal Decreto “Sviluppo” in avanti.
Considerano i paramenti in precedenza descritti, la ricerca ha identificato al 31 dicembre 2014 la collocazione di minibond di 86 società, di cui 34 piccole e medie imprese. Nella totalità di emissioni di mini-bond effettuate dal novembre 2012 le società sono complessivamente 96, per un valore nominale complessivo pari a 5,7 miliardi. Per quanto concerne la scadenza, il report ha evidenziato una forte concentrazione di termini quinquennali, con valore medio stabile a 6,2 anni. Con riferimento alle cedole fisse, l’Osservatorio ha mostrato un valore medio di 6,14%. I mini-bond del campione valutato vedono un rating associato solo nel 33,3% dei casi.


Sul tema dei fondi di private debt, il Politecnico di Milano ha inoltre censito 29 fondi specializzati nell'investimento in minibond, di cui 11 già attivi. Prevalentemente identificati in fondi chiusi, gestiti da sgr italiane o da veicoli esteri, tali risorse vedono una quotazione complessiva nell’intorno dei 6 miliardi di euro.